MILANO - In ricordo di Giacinto Facchetti:
NAPOLITANO: "UN SIMBOLO DELLO SPORT ITALIANO" ROMA (ANSA) - "Partecipo commosso al profondo dolore della famiglia per la morte di Giacinto Facchetti, uno dei maggiori protagonisti della storia dello sport italiano. Resta di esempio per le nuove generazioni l'attaccamento ai valori di lealtà e di agonismo che hanno fatto di lui un grande campione e manager". Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano in un messaggio alla famiglia Facchetti. "Simbolo dello sport italiano - aggiunge il capo dello Stato - ha saputo dimostrare nel corso della sua lunga carriera non soltanto le doti tecniche di calciatore ma anche la correttezza, la compostezza e la professionalità come dirigente. La morte di Facchetti rappresenta una grave perdita per il calcio e per lo sport italiano".
L'UEFA PIANGE IL "GRANDE CAMPIONE" NYON - (Adnkronos) - Attraverso una nota apparsa nella prima pagina del suo sito internet, la Uefa piange la scomparsa del ''Grande Facchetti'', ''capitano dell'Italia nella finale di coppa del mondo del 1970 contro il Brasile''. La Uefa ricorda, tra l'altro, anche il ''ruolo chiave'' ricoperto da Giacinto Facchetti nella Grande Inter del 1964 e 1965, per due volte consecutive campione d'Europa.
J.ZANETTI: "GIACINTO CI MANCHERA' TANTISSIMO" "C'è un immenso dolore da parte di tutti noi e da parte di tutta la famiglia nerazzurra. Giacinto ci mancherà moltissimo perché era una persona straordinaria, un essere umano molto molto buono, in tutti i sensi. Ha fatto parte e farà sempre parte della storia dell'Inter. Oggi è un giorno molto triste anche perché lui è sempre stato vicino a noi, vicino a tutti. Ripeto: Giacinto ci mancherà tantissimo".
PETRUCCI: "LO SPORT PERDE UN GRANDE CAPITANO" ROMA (ANSA) - "Il mondo dello sport piange oggi uno dei suoi 'Grandi Capitani', che per lunghi e gloriosi anni è stato l'emblema della nostra nazionale di calcio". Così il presidente del Coni, Gianni Petrucci, ricorda il campione nerazzurro morto oggi a 64 anni. "Con Facchetti si ammaina un'autentica bandiera dell'Italia calcistica risorta, quella che trionfò ai Campionati Europei del 1968 in Italia e quella che ci emozionò, nella memorabile avventura dei Campionati Mondiali del 1970 in Messico con il secondo posto. Facchetti è stato un campione in campo e fuori. Esemplare da giocatore come in seguito lo è stato da dirigente sportivo, ha impersonificato i più puri valori dello sport ispirati ad una rigida condotta morale. Tutto il mondo dello sport, che da oggi si sente più povero, si stringe intorno alla sua famiglia e all'Inter, nel ricordo delle sue imprese e di quegli autentici valori etici e di umanità che ha sempre trasmesso, con il suo esempio, a milioni di giovani italiani".
GUIDO ROSSI: "UOMO DI DIRITTURA MORALE ESEMPLARE" ROMA (ANSA) - Un uomo "di dirittura morale esemplare". Così la Federcalcio attraverso le parole del commissario straordinario, Guido Rossi, insieme ai vice commissari, ha voluto ricordare "con tristezza Giacinto Facchetti, indimenticabile campione della Nazionale e dell'Inter, uomo di dirittura morale esemplare universalmente apprezzato".
MATARRESE: "PER LO SPORT È UNA PERDITA IMMENSA" ROMA (ANSA) - "Un dolore straziante, una perdita immensa sotto l'aspetto umano quanto sportivo. Ci impegneremo ancora di più per ricostruire tutti insieme un calcio così come piaceva a lui". Antonio Matarrese, presidente della Lega calcio, ha voluto ricordare così Giacinto Facchetti, campione e presidente dell'Inter scomparso oggi.
ABETE: "COLPITI DA UN GRANDE DOLORE" ROMA - (Adnkronos) - La morte di Giacinto Facchetti, ha lasciato tanta amarezza non solo agli addetti ai lavori, ma a tutto il calcio italiano, e certamente alla sua cara ed amata famiglia. Di questo parere e' Giancarlo Abete, Capo Delegazione della Nazionale italiana ed ex vice presidente vicario della Figc, a proposito della morte del presidente dell'Inter. ''Sapevamo -ha detto all'ADNKRONOS Giancarlo Abete- delle condizioni di Giacinto Facchetti, speravamo tanto si riprendesse. Purtroppo e' arrivata la ferale notizia. Un grande dolore, una grave perdita per il calcio italiano, per la famiglia Facchetti per chi lo conosceva come me. Se ne e' andato un uomo di grande intelligenza, ma anche un uomo di grande moralita' e serieta'. Certamente lascera' un vuoto incolmabile per tutti noi''
ROY HODGSON: "NESSUNO POTRA' MAI PRENDERE IL SUO POSTO NELLA LEGGENDA DEL CALCIO" Roy Hodgson a inter.it: "Sono profondamente dispiaciuto della scomparsa di Gaincto Facchetti. È stato un mio grandissimo, vero amico, e mi considero fortunato, anzi, privilegiato per averlo conosciuto. Nessuno potrà mai prendere il suo posto nella leggenda del calcio. È più facile essere un grande giocatore che non un grande essere umano. Ma Giacinto univa queste doti: è stato il migliore, come calciatore e come uomo. Posso solo sperare che il tempo aiuti la sua amatissima famiglia ad andare oltre questa terribile perdita".
BURGNICH: "GIACINTO RESTERA' IMMORTALE NELLA GALLERIA DEL CALCIO" FIRENZE (ANSA) - "Oggi se ne è andato, ma Giacinto resterà immortale nella galleria del calcio, accanto ai più grandi di questo sport, perché lui lo ha innovato, lui è stato il precursore dei terzini d'attacco. Con il suo modo di giocare non si preoccupava di controllare gli avversari, erano loro che dovevano marcarlo". Tarcisio Burgnich ricorda così Giacinto Facchetti, morto oggi a Milano all'età di 64 anni. Per dodici anni erano stati compagni di squadra in quella che fu l'Inter di Helenio Herrera. Il compagno di reparto dell' Inter Mondiale ricorda un episodio del rapporto con Facchetti che sottolinea l' umanità dell'ex presidente dell' Inter."Sapeva che conducevo senza impegni la mia vita da pensionato. Così un anno fa mi ha chiamato chiedendomi di tornare a collaborare per l'Inter, in qualità di osservatore dalla Toscana. D'altronde è sempre stato un ragazzo eccezionale, di una umanità immensa". "Assieme a Boninsegna, Guarneri e tutti gli altri eravamo stati a trovarlo a luglio. Mostrava segnali di ripresa, invece... Oggi sono colpito da un grande dolore, tra noi c'é sempre stato un legame profondo - conclude l'ex interista - È stato un uomo da imitare e un calciatore esemplare che in poco tempo era riuscito a raggiungere i vertici dell'Inter e della nazionale italiana. Di lui ricorderò il carattere forte e i suoi gol, quanti ne ha segnati! E faceva il terzino...".
MAZZOLA: "SONO COMMOSSO" ROMA (ANSA)- "L'ho saputo stamattina. Sapevo che stava male, ma non si pensa mai che possa veramente arrivare la morte". Sandro Mazzola non riesce a trattenere la commozione parlando della scomparsa di Giacinto Facchetti, un compagno di gioventù con cui ha condiviso lunghi anni nella storica Inter di Herrera. "In questo momento mi vengono in mente ricordi legati più alla persona - ha detto Mazzola intervenendo all'emittente Radio-Radio - ad esempio gli scherzi sul fatto che portava il 43 di scarpe mentre si diceva che i grandi giocatori non dovessero avere più del 42". Facchetti era soprannominato 'il gigante buono' per i suoi atteggiamenti dentro e fuori il campo: "Un nomignolo giusto - ha aggiunto - perché nonostante la sua forza fisica era un uomo molto corretto in tutti i sensi". Mazzola ricorda bene anche le qualità tecniche dell'ex compagno: "È stato il primo grande terzino fluidificante - ha sottolineato - ha fatto una cinquantina di gol da terzino, partiva dalla fascia ed aveva dei tempi di inserimento molto buoni. Oltre alla forza fisica sapeva giocare anche a pallone".
SIMONI: "CAMPIONE DEL MONDO IN EDUCAZIONE" LUCCA (ANSA) - "È stato mio compagno in nazionale, avversario per tanti anni, poi abbiamo lavorato insieme nell'Inter e lui era sempre lo stesso, con gli stessi valori. Ho tanti ricordi e tanti pensieri: una cosa è certa, sul piano sportivo e sul quello umano una persona come Facchetti sarebbe stato importante fosse rimasta tra noi". Così Luigi Simoni, attuale direttore tecnico della Lucchese, ha ricordato la figura di Giacinto Facchetti. "Nello sport e nella vita - prosegue Simoni - c'é bisogno di uomini seri e rispettosi e lui in questo senso era il campione del mondo, un campione determinato come pochi ma sempre educato e mai arrabbiato. È una perdita che sarà difficile da digerire". CASTAGNER: "ERA TROPPO FACILE VOLERGLI BENE" PERUGIA (ANSA) - "Se ne va un uomo al quale era sin troppo facile voler bene, simbolo di un calcio lontano dalle polemiche": così Ilario Castagner ricorda Giacinto Facchetti. "Uno - dice Castagner - che non penso potesse avere nemici, cosa che nel mondo del calcio è quanto mai difficile. Nei due anni che ho trascorso all'Inter ho avuto la prova che fosse un uomo e un dirigente che non andava mai oltre le righe. Al quale era normale affezionarsi. Tutto ciò rende ancor più dolorosa, per tutti noi che lo conoscevamo, la sua scomparsa". Castagner, ex tecnico nerazzurro ed oggi responsabile tecnico del Perugia e commentatore televisivo, ha aggiunto: "Il buon senso e la pacatezza di Facchetti mancheranno non solo all' Inter, ma a tutto il mondo del calcio".
BERGOMI: "ERA IL MIO PUNTO DI RIFERIMENTO" LONDRA (ANSA) - "Un giorno più triste non potevo immaginarlo". Giuseppe Bergomi, una delle bandiere nerazzurre, commenta così da Londra la morte del presidente dell'Inter. "Era il mio punto di riferimento in società, una persona squisita, un esempio per tutti. Giacinto era considerato il top non solo nell'Inter ma anche nel calcio internazionale come ho avuto modo di constatare seguendo le partite nel mondo come commentatore. Un uomo buono, gentile e onesto stimato e apprezzato da tutti. Come calciatore - conclude Bergomi - non ho avuto il piacere di vederlo giocare ma posso dire, da collega difensore, che uno che fa 59 gol da terzino non può che essere un calciatore straordinario". BECCALOSSI: "CONOSCERE FACCHETTI MI HA RESO FELICE" MILANO - (Adnkronos) - ''Ho avuto la fortuna di conoscerlo bene, a livello umano, negli ultimi due anni. Conoscerlo mi ha reso felice''. Queste le parole con cui Evaristo Beccalossi ricorda all'ADNKRONOS Giacinto Facchetti, il presidente dell'Inter scomparso oggi. ''Mi ritengo fortunato -aggiunge Beccalossi- per aver conosciuto da vicino un uomo che fa parte della storia del calcio, un calciatore che per me e' sempre stato un mito''.
TARDELLI: "UNA PERSONA DI GRANDE LEALTA'" MILANO - "Sono distrutto. Era una persona di grande lealtà. Ho un ricordo bellissimo di lui, anche se è sempre banale ricordare 'dopo'. Per me -è sempre stato anche un compagno di calcio perché lo ho avuto come dirigente sia quando allenavo l'Inter sia nei due anni in cui ho giocato in neroazzurro. Era una persona che metteva sempre una buona parola ed è sempre stata una figura importante per l'Inter. Non a caso ci è rimasto per tutta la vita". ZACCHERONI: "ERA UN GRANDISSIMO DIRIGENTE E AMICO" MILANO - "Mi dispiace fortissimamente. Era un grandissimo dirigente e amico. Sono stato poco tempo con lui ma in quei sei mesi in cui ho allenato l'Inter è stato il mio punto di riferimento principale. Ho continuato a sentirlo dopo, avevo anche dichiarato di vedere in lui il prossimo presidente della Federazione. Mi dispiace molto". CANNAVARO: "È IL CAPITANO DEI CAPITANI AZZURRI" FIRENZE (ANSA) - "Giacinto Facchetti era il capitano dei capitani azzurri". Lo ha detto Fabio Cannavaro, che nella finale mondiale di Berlino ha toccato il tetto delle 100 presenza in nazionale, superando proprio Facchetti. "Ma so che lui resta il giocatore che ha portato la fascia bianca in nazionale più volte di tutte - ha detto il difensore azzurro esprimendo il cordoglio e il dolore di tutti gli azzurri per la morte del presidente dell'Inter - per questo dico che resta il capitano di tutti i capitani azzurri". IL MILAN: "BANDIERA DI COMPORTAMENTO E STILE, ERA E RESTERA' SEMPRE UNO DEI SIMBOLI PIU' VERI DI MILANO" MILANO (ANSA) - "Era e resterà per sempre uno dei simboli più veri e autentici del patrimonio di una Milano calcistica irripetibile e indimenticabile": così sul sito rossonero, il Milan ha rivolto "vere e sentite condoglianze ai congiunti di Giacinto Facchetti ed a tutti i suoi amici, i suoi collaboratori che hanno lavorato e condiviso emozioni con lui in tanti anni dedicati all'Inter". "Sportivo vero - si legge sul sito del Milan - appassionato di calcio nel senso più partecipe del termine, ha fatto del comportamento e dello stile una bandiera sia in campo che fuori. Tutti gli sportivi milanesi e gli sportivi di tutta Italia erano in ansia per lui ormai da mesi. Oggi, la notizia. Tutti i tifosi del Milan, e tutte le persone che vivono e lavorano nel Milan, l'hanno accolta costernati".
LA JUVENTUS: "SCOMPARE BANDIERA DEL CALCIO MONDIALE" TORINO (ANSA) - Con la scomparsa di Facchetti si perde "un simbolo e una bandiera del calcio mondiale". Con queste parole , pubblicate sul suo sito internet, la Juventus partecipa al lutto per la morte del presidente dell'Inter. "La Juventus - si legge sul sito - apprende con infinita tristezza la notizia della scomparsa di Giacinto Facchetti si unisce al dolore della sua famiglia, dell'Inter e dei suoi tifosi e di tutti gli sportivi italiani per la perdita di un simbolo e di una bandiera del calcio mondiale".
IL CHIEVO: "CIAO CARO E AMATO GIACINTO" Verona (ANSA) - "Ciao Giacinto!" È questo il saluto, a carattere cubitali e in maiuscolo, che, attraverso il proprio sito internet, ha voluto porgere il Chievo Verona in riferimento alla scomparsa del presidente dell'Inter, avvenuta nel primo pomeriggio di oggi. "L'A.C. ChievoVerona - si legge nel sito della società veneta - si stringe attorno alla famiglia Facchetti e alla società Internazionale F.C. per la prematura e dolorosa scomparsa del caro e amato Giacinto".
LA FIORENTINA: "PIANGIAMO UNA PERSONA PER BENE" FIRENZE - "La Fiorentina, insieme a tutti gli sportivi d’Italia, piange la scomparsa di Giacinto Facchetti. Piange il Campione, lo sportivo, il Presidente dell’Inter, l’uomo la cui correttezza e onestà hanno rappresentato il calcio italiano a livello agonistico e dirigenziale in tutto il mondo. Giacinto Facchetti è stato il simbolo di un era calcistica, quello di un’indimenticabile Italia-Germania 4-3, quello che ha sollevato al cielo la Coppa Europa del 1968, il capitano che ha legato il suo nome all’immagine di un Inter vincente con Scudetti e Coppe Campioni. Il suo sorriso e la sua personalità lo hanno portato a ricoprire il ruolo di Presidente con grande dignità e senso di responsabilità. Tutti lo ricorderanno, al di là del tifo e delle bandiere, per quello che è sempre stato: una persona per bene.".
LA ROMA: "DOTI UMANE SAPIENTI E COERENTI " ROMA (ANSA) - "Il mondo dello sport ha perso una figura carismatica che si è contraddistinta oltre che per le sue qualità sportive e professionali, soprattutto per le alte doti morali e umane, sempre profuse con sapiente e generosa coerenza". L'As Roma attraverso il sito intert ufficiale ha dato il suo saluto a Giacinto Facchetti scomparso oggi. "Il Presidente Francesco Sensi - si legge - l'Amministratore Delegato Rosella Sensi, il Consiglio di Amministrazione e il collegio sindacale di A.S. Roma S.p.A. unitamente ai Dirigenti, allo staff tecnico, ai calciatori e al personale tutto , partecipano commossi al lutto che ha colpito la famiglia Facchetti e la società F.C.Internazionale per la prematura scomparsa del Suo Presidente Giacinto Facchetti.
IL PALERMO: "ADDIO GIACINTO" PALERMO - "È scomparso oggi, all’età di sessantaquattro anni, il Presidente dell’Inter Giacinto Facchetti, grande dirigente e grande persona. Il Palermo si associa al cordoglio di tutti gli sportivi d’Italia e partecipa le proprie condoglianze alla famiglia e a tutto il popolo nerazzurro". IL CAGLIARI: "TUTTI SI SENTONO UN PO' PIU' SOLI" CAGLIARI - "Il suo sorriso aperto e la sua faccia pulita ci mancheranno. Giacinto Facchetti è stato un grande campione, sul campo e fuori. Fenomenale terzino-goleador dell'Inter di Herrera, poi libero, e apprezzato dirigente a fine carriera. Sempre nella sua Inter, della quale è stato una bandiera. In Nazionale, 94 partite, record a lungo inavvicinabile. Soprattutto un esempio di correttezza e lealtà sportiva, uno dei pochissimi amati in maniera trasversale, indipendentemente dalla maglia che indossano. Sempre misurato, pacato, sereno, al di sopra delle polemiche feroci e degli schieramenti. Per questo, oggi non sono solo i tifosi dell'Inter ad essere in lutto, ma anche quelli del Cagliari, e tutti gli amanti del calcio "buono" si sentono tutti un po' più soli. Ciao, Giacinto".
IL SIENA: "CONDOGLIANZE ALLA FAMIGLIA E ALL'INTER" SIENA - ''Il Presidente Paolo De Luca e la sua famiglia, il Consiglio di Amministrazione, la squadra, lo staff tecnico, lo staff medico e tutti i collaboratori dell'A.C.Siena rivolgono le piu' sentite condoglianze ai congiunti di Giacinto Facchetti e alla F.C.Internazionale''.
LA SAMPDORIA: "ALL'INTER E ALLA SUA FAMIGLIA" GENOVA (Adnkronos) - ''Si è spento oggi, all'età di 64 anni, Giacinto Facchetti, presidente dell'Inter e bandiera sia della società nerazzurra che della nazionale italiana. Alla famiglia e all'F.C. Internazionale vanno le più sincere e sentite condoglianze dell'U.C. Sampdoria Spa.''.
IL BOLOGNA: "UNA BANDIERA DEL CALCIO MONDIALE" BOLOGNA - "Bologna F.C. 1909 S.p.A. accoglie con profondo cordoglio la notizia della scomparsa di Giacinto Facchetti, presidente dell’Inter e autentica bandiera dal calcio italiano e mondiale. Ammirato da giocatore e stimato da dirigente, Facchetti resta tra i personaggi che hanno arricchito di lustro e di valori il nostro panorama sportivo. Il Presidente Alfredo Cazzola, il Consiglio di Amministrazione, lo staff tecnico e i giocatori si uniscono al dolore della famiglia Facchetti e dell’Internazionale Football Club, cui vanno le più sincere condoglianze". L'UDINESE: "CORDOGLIO PER FACCHETTI" UDINE - "L’Udinese Calcio si unisce al cordoglio del mondo sportivo per l’improvvisa scomparsa di Giacinto Facchetti, esprimendo in particolare la propria vicinanza alla famiglia di uno dei personaggi più amati del nostro calcio". IL LIVORNO: "GRANDISSIMO CAMPIONE" LIVORNO - Giacinto Facchetti è morto oggi a Milano all´età di 64 anni. Facchetti ha giocato nell´Inter dal 1961 al 1978 ed ha vestito per 94 volte la maglia azzurra. Grandissimo campione e già compagno del livornese Armando Picchi era presidente dell´Internazionale Fc dal gennaio 2004. Alla famiglia Facchetti ed a tutta la Società Internazionale Fc giungano le più sentite e vere condoglianze dell´A.S.Livorno Calcio ed in particolare del Presidente comm. Aldo Spinelli.". LA LAZIO: "INCARNAVA VALORI DI LEALTA' E INTEGRITA' NELLO SPORT" ROMA - "Grande uomo di sport, di cui ne incarnava i valori di lealtà e integrità, giocatore dell’Inter dal 1961 al 1978, ha vestito per 94 volte la maglia Azzurra diventando uno dei simboli del calcio italiano. Stimato dirigente del club nerazzurro ne è diventato presidente il 19 gennaio 2004. Il Presidente della Lazio Claudio Lotito e tutta la famiglia biancoceleste, si stringono attorno ai familiari ed a tutta la F.C. Internazionale, piangendone la prematura scomparsa". L'EMPOLI: "SE NE VA GRANDE ESEMPIO PER TUTTI" EMPOLI (ANSA) - "Se ne è andato un grande calciatore, ma soprattutto un uomo pulito. Un grandissimo esempio nel mondo del calcio per tutti noi, prima da calciatore e poi come dirigente". Con queste parole la dirigenza dell'Empoli ricorda il presidente dell'Inter Giacinto Facchetti. "In questo momento siamo vicini alla famiglia: invieremo loro e all'Inter un telegramma di cordoglio". RUGGERI (PRES. ATALANTA): "ABBIAMO VISTO INSIEME L'ULTIMA ITALIA-GERMANIA..." BERGAMO (ANSA) - "Non ho parole, ho perso un grande amico - così il presidente dell'Atalanta, Ivan Ruggeri, commenta la morte di Giacinto Facchetti - Ci ha lasciato un grande campione ma anche un grande uomo che ha dato molto al calcio. La sua immagine rimane una delle più belle e delle più pulite, un esempio per tutti". Ivan Ruggeri ricorda di aver visto con Facchetti la partita Italia-Germania, all'ultimo mondiale: "abbiamo preso insieme un gelato in giardino poi ci siamo messi davanti al televisore e l' abbiamo seguita con grande entusiasmo. Non stava bene ma ero convinto che la sua forte fibra potesse avere il sopravvento ed aiutarlo a superare quel momento difficile". Anche Ruggeri è stato colto di sorpresa dalla morte di Facchetti: "Gli telefonavo ogni giorno. Giovedì ero in macchina con l'amico Dante Signorelli, ex dirigente del basket bergamasco, e stavamo recandoci a salutarlo in clinica quando ci ha raggiunto una telefonata con la quale ci comunicavano l' impossibilità sua di ricevere visite perché era reduce da una notte difficile. Mai avremmo pensato di non poterlo più incontrare".
COBOLLI GIGLI: "GRAVE PERDITA PER IL MONDO DEL CALCIO" TORINO - (Adnkronos) - ''Era un vero sportivo e la sua scomparsa e' una grave perdita, per tutto il mondo del calcio''. Con queste parole il presidente della Juventus, Giovanni Cobolli Gigli, si unisce al lutto che ha colpito lo sport italiano che ha perso oggi Giacinto Facchetti, scomparso all'eta' di 64 anni. ''Sono vicino alla famiglia -scrive ancora Cobolli Giugli in una nota- cui porgo le mie piu' sentite condoglianze e all'Inter e ai suoi tifosi che hanno perso un presidente e un uomo di grande valore''.
RIVERA: "CAMPIONE FUORI PRIMA CHE IN CAMPO" ROMA (ANSA) - "Abbiamo perso una persona eccezionale. Lo è sempre stato, prima da giocatore, poi da dirigente. Nonostante fosse un campione in campo, sul piano umano valeva anche di più che su quello sportivo. È un pezzo della mia vita che se ne va". Gianni Rivera, che con Giacinto Facchetti ha vissuto da avversario tanti derby milanesi e da compagno quasi altrettante avventure in azzurro, così ricorda il presidente dell'Inter scomparso oggi. Ma nonostante tanti anni passati insieme in nazionale e le numerose sfide di San Siro "ora che se n'é andato mi riesce difficile tirare fuori dalla memoria un ricordo, un aneddoto particolare - prosegue Rivera - perché Giacinto era uno che non andava mai sopra le righe, talmente equilibrato... E poi forse anche perché sul prato del Meazza ci vedevamo da lontano. Lui difensore sulla fascia sinistra, io spesso schierato dalla parte opposta".
CAMPANA: "UN AMICO PULITO IN CAMPO E FUORI" VICENZA (ANSA) - "La scomparsa di Facchetti è una grave perdita soprattutto per il nostro calcio, che in questo momento ha bisogno di esempi di valore. E Giacinto lo era sicuramente". È questo il commento di Sergio Campana, presidente dell'Associazione Italiana Calciatori, sulla scomparsa del presidente dell'Inter. "Sono sinceramente addolorato per la perdita di un amico - ha aggiunto Campana - ci sentivamo frequentemente e in maniera sempre cordiale. L'ultima volta è stato circa venti giorni fa: al telefono l'avevo trovato fiducioso e ottimista, mi aveva raccontato che stava utilizzando dei farmaci americani e che si sentiva bene". "La sua scomparsa - ha aggiunto il presidente dell' Assocalciatori - rappresenta un grande dolore per i suoi familiari, gli amici, l'Inter, ma anche per tutto il calcio italiano. Lui era l'immagine del calcio pulito, personaggio esemplare sia come calciatore che come dirigente. Non dico queste cose perché è venuto a mancare, ma perché queste doti gli competevano davvero". L'avvocato Campana rammenta le occasioni in cui ha incontrato Facchetti in campo, negli scontri di Campionato tra il Vicenza e l'Inter. "L'ho affrontato diverse volte da avversario e di lui ricordo una correttezza esemplare, ma anche una classe immensa e una potenza straripante. Era un uomo senza vizi, incredibile che un male possa averlo portato via così in poco tempo". C'é altro episodio curioso, legato ai campi da calcio, raccontato da Campana. "Ricordo un giorno di aver incontrato, in un raduno a Schio, il tecnico Helenio Herrera che mi confidò che quando l'Inter giocava contro di noi, diceva sempre a Facchetti di marcarmi sui calci d'angolo in quanto temeva la mia elevazione e il mio stacco di testa. Un particolare, che mi sta a cuore, confermatomi più avanti dallo stesso Giacinto". Campana conosce bene anche la famiglia di Facchetti, alla quale ha inviato le proprie condoglianze, anche a nome di tutta l'Aic. "Con Giacinto ci sentivamo spesso - conclude - anche per vicende non calcistiche: lui era stato anche assicuratore, in passato avevamo avuto contatti per le polizze dei giocatori. Dei due figli maschi, Luca gioca in serie C, mentre l'altro, Gianfelice, che è stato portiere, ora lavora nel mondo del teatro e qualche settimana fa mi ha spedito "Bundesliga 44", una specie di commedia-tragedia ispirata ai lager tedeschi. Un saggio che sto leggendo proprio in questi giorni".
ZOFF: "UN RAGAZZO STRAORDINARIO" ROMA - (Adnkronos) - ''Una persona straordinaria''. Sono le parole di Dino Zoff in ricordo dell'amico e compagno di Nazionale, Giacinto Facchetti. Il presidente dell'Inter si e' spento oggi a causa di una grave malattia. ''Con lui ho passato tanti anni in Nazionale'', spiega Zoff all'ADNKRONOS. ''Avevamo un ottimo rapporto che e' continuato negli anni. Un ragazzo straordinario. Una grave perdita, la perdita di un amico''.
GATTUSO: "GRAN DOLORE, LO AMAVANO TUTTI" FIRENZE, 4 set - "La scomparsa di Facchetti è un gran dolore, perché era un vero uomo di sport, un atleta mai odiato, anzi amato anche dai tifosi avversari". Così Rino Gattuso, dal raduno della Nazionale, esprime il suo cordoglio per la morte del presidente dell' Inter, ex campione azzurro degli anni Settanta. Gattuso ha poi ricordato un episodio di alcuni anni fa quando si espresse a favore di Zambrotta, da tutti criticato per una simulazione non ammessa in una partita di Campionato . "Mentre tutti attaccavano me, Facchetti mi telefonò e mi fece i complimenti: non è da tutti, disse, dire quello che pensi davvero".
BENIGNI (PRES. ASCOLI): "UN BRUTTO GIORNO PER TUTTI" ANCONA (ANSA) - Il presidente dell'Ascoli ha appreso con grande commozione della morte di Giacinto Facchetti. "Non solo l'Inter perde un grande uomo e un dirigente di alto livello, ma è un brutto giorno per tutto il calcio italiano che sentirà la mancanza di Facchetti". Un uomo che "in un periodo delicato come quello che attraversa questo sport avrebbe potuto certamente dare un forte contributo per superarlo". Benigni ricorda Facchetti come uomo e come giocatore. "Un grande atleta e una persona squisita. Con Facchetti - conclude Benigni rivolgendo un pensiero affettuoso ai familiari e all'Inter - ho sempre avuto un buon rapporto sia a livello di società che in Lega. La sua scomparsa mi addolora molto".
L'ALBINOLEFFE: "ORA È NELL'ETERNITA'" BERGAMO - "Abbiamo appreso con molto dolore la scomparsa di un grande Calciatore, di un grande Presidente, di un grande Uomo della terra bergamasca che al Calcio, alla sua Famiglia, alla sua Inter ha dato tutto e di più. La nostra società lo vuole ricordare come amico e riconoscerlo come esempio da imitare in questo mondo sportivo così avaro di sensibilità e correttezza. Presidente, soci, consiglieri, allenatori, staff, giocatori e collaboratori esprimono alla società INTERNAZIONALE ed alla famiglia FACCHETTI profondo cordoglio e partecipazione al grande lutto". L'AREZZO: "CAMPIONE DI SPORT E DI VITA" AREZZO - "Dirigenti,tecnici,calciatori dell'A.C.Arezzo S.p.A. sono particolarmente vicini alla famiglia Facchetti per la scomparsa del grande campione di sport e di vita Giacinto e porgono alla squadra nerazzurra i più sentiti sentimenti di solidarietà e condoglianze".
IL BRESCIA: "UNA BANDIERA NERAZZURRA E DELLA NAZIONALE ITALIANA" BRESCIA - "Bandiera nerazzurra e della nazionale italiana, ma soprattutto campione della sportività e lealtà. Alla famiglia e alla società di Via Durini vanno le più sincere e sentite condoglianze del Brescia Calcio Spa".
RUGGIERI (PRESIDENTE SPEZIA): "UN GRANDE VUOTO PER TUTTI NOI" LA SPEZIA (ANSA) - "Il calcio italiano perde un grande uomo ed un grande personaggio. L'ultima volta ci siamo sentiti la scorsa primavera per cercare di organizzare l'amichevole di Forte dei Marmi, tra Inter e Spezia, partita che poi non abbiamo Disputato. Rimane un grande vuoto per il calcio italiano". Lo ha detto il presidente dello Spezia, Giuseppe Ruggieri, oggi a Messina per lavoro, manifestando il suo cordoglio per la scomparsa di Giacinto Facchetti. "Ho saputo - ha aggiunto - della sua tragica scomparsa telefonicamente. Ho subito inviato due telegrammi per manifestare il mio profondo dolore e quello dello Spezia Calcio: uno all'Inter ed uno personale al patron nerazzurro Massimo Moratti". Al lutto del suo massimo dirigente si è unito tutto lo Spezia, società 'sorella' dell'Inter. Il club milanese detiene infatti il 40 per cento delle quote azionarie della società spezzina. IL MANTOVA: "ESEMPLARE TESTIMONE DEI VALORI DELLO SPORT" MANTOVA - "L'A.C. Mantova, profondamente commossa, partecipa al dolore della famiglia e della Società F.C. Internazionale per la perdita di Giacinto Facchetti, esemplare testimone dei valori dello sport come uomo, come atleta e come dirigente". IL FROSINONE: "UN VERO UOMO, SIA ESEMPIO PER TUTTI" FROSINONE - "Il Frosinone Calcio esprime tutto il proprio dolore all'Inter e alla famiglia Facchetti per la perdita del caro Giacinto Facchetti, presidente del club nerazzurro, esempio di fedeltà, educazioni, stile e correttezza morale, sia come calciatore, che come dirigente. Un vero uomo. Che sia da esempio per i giovani e per tutti coloro che operano e opereranno nel mondo del calcio".
IL PESCARA: "NON LO DIMENTICHEREMO MAI" PESCARA - Il presidente del Pescara Paterna, appresa la notizia, ha commentato con dolore "Prima che un dirigente sportivo, viene a mancare un amico. Una persona splendida che aveva dimostrato nei riguardi del Pescara vicinanza ed amicizia. La sua scomparsa è una perdita davvero difficile da colmare, sia per la statura umana e professionale di Facchetti e sia per la grande esprienza che aveva accumulato. Non lo dimenticheremo mai!". IL PIACENZA: "UN UOMO DI GRANDE VALORE" PIACENZA - "Il Presidente Fabrizio Garilli, l’Amministratore Delegato Maurizio Riccardi, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale del Piacenza FC, unitamente ai Dirigenti, allo Staff Tecnico , ai Calciatori e al Personale tutto, partecipano commossi al lutto che ha colpito la famiglia Facchetti e la società F.C. Internazionale per la prematura scomparsa del Suo Presidente Giacinto Facchetti, un uomo di grande valore per le sue qualità sportive e professionali e per le alte doti morali e umane, sempre profuse con sapiente generosità e affettuosa disponibilità". IL Verona: "UN ESEMPIO DI TRASPARENZA" Verona - "Facchetti ha sempre rappresentato, e rappresenterà anche per le generazioni future, un chiaro esempio di signorilità e trasparenza, doti che nel mondo del calcio, come nella vita di tutti i giorni, sono sempre più rare. Portereremo nel cuore il ricordo di un uomo che ha fatto di lealtà, correttezza e stile dei princìpi di vita imprescindibili. L'intera famiglia dell'Hellas Verona F.C. si unisce con profonda commozione al dolore dei suoi cari e dell'Internazionale F.C." PANIZ: "HA RAPPRESENTATO EPOCA DI SUCCESSI" ROMA (ANSA) - "Esprimo vivo cordoglio alla famiglia e all'Inter per la scomparsa di un campione dentro e fuori il terreno di gioco. Giacinto Facchetti ha rappresentato un'epoca di successi sportivi ed umani, esempio vivissimo di lucida dedizione alla propria squadra ed alla propria società ma anche di un comportamento educato e collaborativo nei confronti dei compagni di squadra, degli avversari e di tutto il mondo del calcio e dello sport. L'Inter e l'Italia perdono un grande punto di riferimento". Lo afferma, in una nota, l'on. Maurizio Paniz, presidente dello Juve Club Montecitorio.
LANDOLFI: "TRISTI TUTTI SPORTIVI ITALIANI" ROMA (ANSA) - "La morte di Giacinto Facchetti rattrista non solo i tifosi interisti ma tutti gli sportivi italiani. Con lui se ne va non solo un campione dalla classe purissima ma un esempio di correttezza, di sportività e di onestà di cui ha dato prova dentro e fuori il rettangolo di gioco. Da oggi il calcio italiano è sicuramente più povero". Lo afferma Mario Landolfi, deputato di An.
LA RUSSA: "NESSUNO HA POTUTO PARLARNE MALE " MILANO (ANSA) - "Quando uno muore tutti ne parlano bene, ma la sua grandezza è che nessuno è mai riuscito a parlane male in vita". È questo il commento a caldo alla notizia della morte di Giacinto Facchetti di Ignazio La Russa, a Milano per un vertice con il sindaco Letizia Moratti. Il capogruppo di An alla Camera, tifoso nerazzurro, ha poi raccontato di aver ricevuto una telefonata dal presidente dell'Inter a fine luglio. "Mi ha detto - ha spiegato La Russa - che sarebbe andato qualche giorno in vacanza prima di tornare in ospedale. L'ho incoraggiato, ma purtroppo sapevamo che la sua era una battaglia impossibile".
COSSUTTA: "IL SIMBOLO DEL CALCIO ONESTO" ROMA (ANSA) - "Se ne va un uomo esemplare e scrupoloso. Con lui se ne va un simbolo del calcio onesto". Così Armando Cossutta, senatore del Pdci e interista doc, ricorda "l'amico" Giacinto Facchetti, scomparso oggi a 64 anni. "Da interista provo un dolore immenso e un'amarezza profonda: abbiamo perso un campione del calcio italiano. Se ne va - aggiunge Cossutta - una persona gentile e cortese, dedita da sempre al suo lavoro, prima come calciatore e poi come dirigente. È il momento di stringerci attorno a Moratti e a tutta la squadra".
FOLENA: "UMANAMENTE FANTASTICO" ROMA (ANSA) - "Una persona straordinaria, completamente atipica nel mondo del calcio". Così Pietro Folena, deputato del Prc e interista, ricorda Giacinto Facchetti, presidente dell'Inter. "L'ho conosciuto - prosegue Facchetti - e umanamente era fantastico, oltre che essere stato un giocatore indimenticabile. Una delle ragioni per cui l'Inter è rimasta fuori dalle vicende di 'calciopoli' è legata proprio alla personalità del suo presidente Facchetti".
COSMI: "SE NE VA UN ESEMPIO" PERUGIA (ANSA) - "Con Giacinto Facchetti se ne va un esempio di quello che significhi essere un dirigente sportivo, all' insegna della lealtà, della signorilità e della competenza ed in un momento come questo, per il calcio è una grande perdita". Serse Cosmi ha reagito così alla morte del presidente dell' Inter. "Non è facile vedere uno che dal campo passa alla scrivania - ha detto il tecnico perugino - riuscendo a portare avanti gli stessi valori che lo avevano sempre contraddistinto da calciatore, non tradendo mai il rispetto dell' educazione e dei giusti comportamenti, come ha sempre fatto Facchetti". Per Cosmi "la perdita più grande è senz' altro per l' Inter e per i suoi tifosi".
MELANDRI: "RAPPRESENTAVA LO SPORT PULITO" ROMA (ANSA) - "Apprendo con dolore la notizia della morte di Giacinto Facchetti, un grande uomo e un protagonista indimenticabile della storia dello sport italiano". Così il ministro dello sport e delle politiche giovanili, Giovanna Melandri, ha voluto ricordare il campione nerazzurro scomparso oggi. "Bandiera della nazionale e dell'Inter, ha saputo, una volta ritiratosi dal calcio giocato, dimostrare grandi doti manageriali restando, negli anni, degno rappresentante di un calcio pulito e esempio per i giovani di quei valori di lealtà sportiva e rispetto dell'avversario che hanno fatto di lui un grande campione, sia in campo che fuori. La morte di Facchetti rappresenta una grave perdita per lo sport italiano. Esprimo la mia vicinanza alla moglie Giovanna e ai figli".
LANDINI: "UN ESEMPIO DI STILE PER TUTTI" LUCCA, (ANSA) - "La scomparsa di Giacinto Facchetti lascia un vuoto difficilmente colmabile nel mondo del calcio e dello sport italiano in generale. Personalmente ho perso un grande amico. Abbiamo condiviso per anni la camera quando eravamo compagni di squadra all'Inter e con lui ho ricordi bellissimi anche in maglia azzurra. Un amico vero, un signore dentro e fuori dal campo, un esempio di stile per i giovani: per lui la serietà e l'onestà venivano prima di tutto". Così Spartaco Landini, attuale ds della Lucchese.
RIVA: "IL CAPITANO DELLA MIA GENERAZIONE" FIRENZE (ANSA) - Il capitano di una intera generazione, quella di Gigi Riva. Così Rombo di tuono, capocannoniere di tutti i tempi in azzurro e ora capo delegazione della Nazionale campione del mondo, ricorda Giacinto Facchetti. "Lui era il capitano di una generazione - ha detto Riva - una persona splendida, un dirigente onesto, una faccia pulita". Riva ha confessato che durante la malattia "non ho avuto il coraggio di chiamarlo". "Con Facchetti sono diventato campione d'Europa e vice campione del mondo. Lui era un atleta perfetto, non aveva vizi di alcun genere. Ricordo che in Nazionale stavamo tutti e due sulla fascia sinistra e quando avevo qualche difficoltà lui mi incitava e incoraggiava, da vero capitano. Da calciatore, come poi nella vita, mai un problema. E la Nazionale per lui era il massimo".
CASINI: "UNO DEI SIMBOLI DEL NOSTRO PALLONE" ROMA (ANSA) - "Mi unisco ai tifosi dell'Inter e a tutti gli italiani ricordando le straordinarie imprese sportive e umane di uno dei simboli del nostro calcio. Giacinto Facchetti rimarrà sempre nei nostri cuori di appassionati di calcio e in quelli di tutti gli sportivi italiani". Lo afferma in una nota l'ex presidente della Camera Pier Ferdinando Casini.
BORDON: "COME UN FRATELLO MAGGIORE" FIRENZE (ANSA) - "Per me era come un fratello maggiore...". Il dolore per la morte di Giacinto Facchetti piomba su Coverciano ed ha il volto di Ivano Bordon, portiere dell' Inter per tutti gli anni Settanta e ora nello staff tecnico azzurro. L' ex numero uno nerazzurro non riesce a trattenere la sua emozione e scoppia in lacrime interrompendo il suo ricordo dopo pochi minuti. "Quando dalle giovanili dell' Inter arrivai in prima squadra - aveva detto Bordon prima di andar via coprendosi gli occhi con gli occhiali - fui messo in stanza con Facchetti, era il 1969 e allora si usava così. Lui era un esempio per tutti, cercava di aiutare tutti. È un peccato che i giovani di oggi non l' abbiamo potuto conoscere come calciatore". Bordon aveva ricordato anche, con affetto, quando nel '78, dopo un infortunio alla spalla, Facchetti era andato al Mondiale dell' Italia come capitano non giocatore. "L' avevo sentito al telefono 15 giorni fa - ha aggiunto Bordon - Gli dissi: Quando torno dalla Nazionale ti vengo a trovare...'".
SEN.BURANI: "UN UOMO PARTICOLARMENTE SENSIBILE" MILANO (ANSA) - "Giacinto Facchetti chiamò più volte in Commissione, quando noi sollecitammo la Lega per alcuni progetti in favore dell'infanzia: era un uomo particolarmente sensibile e perbene e voglio ricordarlo così". Lo afferma la sen. Maria Burani Procaccini, presidente uscente della Commissione Parlamentare Infanzia. "È stato un giocatore straordinario e le 94 presenze in nazionale e di titoli conquistati lo dimostrano, ma era anche un manager attento ed onesto, così come la sua società calcistica a cui è stato sempre molto legato. Ma voglio che la gente sappia - conclude Burani - che, fuori dai riflettori, Giacinto Facchetti si adoperava per le iniziative in favore dell'infanzia".
CONCIA: "UOMO DEGNO DI GRANDE RISPETTO E STIMA" ROMA (ANSA) - "La morte di Giacinto Facchetti rattrista tutti gli sportivi italiani". Lo afferma Paola Concia, responsabile nazionale dei Ds per lo Sport. "Se ne è andato non solo un grande campione ma anche una persona degna di grande rispetto e stima per il suo comportamento sempre esemplare. Un dirigente che avrebbe potuto dare ancora tanto al calcio con il suo impegno e i suoi valori".
VELTRONI: "SE NE È ANDATO IN SILENZIO,CON LO STILE TIPICO DELLA SUA VITA" ROMA (ANSA) - "Se ne va una persona mite, dolce per bene, una delle figure più belle del calcio italiano". Così il sindaco di Roma Walter Veltroni ha ricordato il presidente dell'Inter Giacinto Facchetti. "Aveva inventato un modo di giocare al calcio, se ne è andato in silenzio - ha aggiunto Veltroni - con lo stile e la sobrietà che l'hanno caratterizzato per tutta la vita. Esprimo il dolore, la solidarietà e l'affetto della città di Roma alla famiglia, a Massimo Moratti, alla società e alla squadra dell'Inter".
FORMIGONI: "ATLETA ESEMPLARE, PERSONA LEALE" MILANO (ANSA)- "Piango la morte di un uomo che ha dato molto allo sport del nostro Paese e della nostra Regione. Mi rammarico per la sua precoce scomparsa". Lo ha scritto il presidente della Regione Lombardia, Roberto Formigoni, in una lettera inviata alla famiglia di Giacinto Facchetti, sottolineandone il carattere: "Un uomo che è stato atleta esemplare, dirigente sportivo di grande livello, persona aperta e leale".
CIOCCHETTI: "MAI SOPRA LE RIGHE" ROMA (ANSA) - "Il mondo del calcio piange la scomparsa di un grande calciatore e di un ottimo dirigente. Prima in campo e poi dietro ad una scrivania, Facchetti si è sempre contraddistinto per bravura ma anche per sobrietà, lealtà e compostezza". Così Luciano Ciocchetti, responsabile nazionale dell'Udc per lo sport, ricorda Giacinto Facchetti. "Un uomo di sport che non è mai andato sopra le righe né ha mai pronunciato una parola fuori luogo. Facchetti resta per il calcio italiano un esempio e un modello da seguire".
DALLA CHIESA: "SIMBOLO DI UNO SPORT PULITO" MILANO (ANSA) - "Con Giacinto Facchetti scompare un simbolo della grande Inter, ma soprattutto un campione e un simbolo di un altro calcio, pulito, giocato con lealtà e correttezza. Del calcio che fa innamorare i bambini e che dà un senso alla passione sportiva di milioni di spettatori". Lo ha detto Nando Dalla Chiesa, sottosegretario all'Università e alla Ricerca. "In un calcio incerto se recuperare credibilità o riaffondare nella palude c'é solo da sperare che la carriera di Facchetti venga vissuta e indicata come un esempio. All'Inter l'orgoglio di averlo avuto come calciatore e come presidente".
PANATTA: "SCOMPARE AMICO E GRANDE ATLETA" ROMA (ANSA) - "Con la morte di Giacinto scompare un grande amico, ma anche un atleta unico, che ha saputo coniugare grandi doti sportive, con una non comune umanità ed un amore vero per il calcio al quale ha dedicato tutta la sua vita". Lo afferma l'ex campione di tennis Adriano Panatta, assessore allo Sport della Provincia di Roma.
RUSCONI: "UN SIMBOLO DI CREDIBILITA' NEL MONDO" ROMA (ANSA) - L'on. Antonio Rusconi, componente per la Margherita della Commissione Sport della Camera: "È una scomparsa gravissima, per l'Inter e per il calcio italiano, per la credibilità della figura a livello nazionale e internazionale. Un campione esempio di correttezza e lealtà. In questi mesi drammatici per il calcio nazionale è comunque rimasto un simbolo di credibilità nel mondo".
LETIZIA MORATTI: "UNA GRANDE PERDITA PER MILANO" MILANO (ANSA) - "Ho avuto modo di conoscerlo e di apprezzarlo per la grande umanità, la generosità, la professionalità e la bontà: è una grande perdita per il mondo del calcio e per la città di Milano". È questo il commento del sindaco di Milano, Letizia Moratti, alla notizia della morte di Giacinto Facchetti.
FIORELLO: "È STATO GRANDE IN TUTTO" ROMA (ANSA) - "È uno di quei rari casi in cui tutto quel che si dice quando viene a mancare una persona è vero": elegante ma non privo di ironia il commento di Fiorello, di provata fede interista, appena appresa la notizia della scomparsa di Giacinto Facchetti. "Grande persona e grande uomo; poi anche grande calciatore, grande sportivo, grande interista, insomma grande tutto: la morte di Giacinto Facchetti è uno di quei rari casi in cui tutto quel che si dice quando viene a mancare una persona è vero. Oltre ai ricordi di quando lo vidi correre sul campo nel 1970 nella partita Catania-Inter, decisiva per la mia fede calcistica, ho in mente una bella immagine recente di questa estate a Taormina: ci siamo incontrati in albergo, io ero lì con 'Volevo fare il ballerino'. L'ho invitato al mio show, lo ha visto seduto in prima fila e ci siamo divertiti insieme. Io e tutta la mia famiglia - conclude Fiorello - siamo vicini alla moglie e ai suoi figli".
DILIBERTO: "HA RAPPRESENTATO SPORT ONESTO" ROMA (ANSA) - "Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Giacinto Facchetti. Egli ha rappresentato davvero il calcio onesto e leale, ha sempre fatto prevalere le ragioni dello sport, della gara pulita e del confronto aperto agli interessi di parte". È quanto afferma il segretario del Pdci Oliviero Diliberto. "Il mondo sportivo perde una figura di grande spessore che, tuttavia, lascia un insegnamento di cui il calcio ha particolarmente bisogno in questi giorni difficili".
VEDOVA HERRERA: "SI CHIUDE UN'EPOCA" VENEZIA (ANSA) - "Con la morte di Facchetti si chiude un'epoca: lui rappresentava un calcio pulito che, oggi, sembra essere l'eccezione alla regola". Così ricorda Giacinto Facchetti Fiora Gandolfi, vedova di Helenio Herrera, l'allenatore della "grande Inter" che aveva avuto nel presidente nerazzurro il capitano. "Quel calcio in cui credeva anche Helenio, che non a caso, dopo aver scoperto l'esistenza del totonero, è rimasto tanto sconvolto da avere un infarto: pensare ad uno sport senza correttezza era per loro come immaginare un'associazione per bambini gestita da pedofili". "Proprio per testimoniare la vicinanza con mio marito - ricorda la signora Gandolfi - al suo funerale, davanti alla chiesa di San Giovanni e Paolo a Venezia, avevo voluto consegnargli pubblicamente, dalle mani di nostro figlio, il diario più importante scritto da Helenio". Di Facchetti la signora Gandolfi ha un'immagine splendida: "Pur essendo lui profondamente religioso - ricorda - da tutti noi era visto come un dio pagano. Nel campo svettava sugli altri, e quando correva la sua falcata sembrava quella di Mercurio. Quello che però più colpiva era la sua correttezza estrema, quasi mistica: non a caso, sono rimasta molto stupita del fatto che non mi avesse richiamato, due mesi fa, quando alle mie ricerche al telefonino. Ma evidentemente, il colpo per aver saputo della malattia era stato troppo forte".
SGARBI: "HA ACCESO EMOZIONI POETICHE" MILANO (ANSA) - Giacinto Facchetti rimarrà nella memoria "per le emozioni poetiche che ha acceso nei cuori" ha detto l'on.Vittorio Sgarbi. Secondo l'Assessore alla Cultura del Comune di Milano, "il contributo di Facchetti all'immagine di Milano, e di una grande squadra come l'Inter, non appartiene soltanto alla sfera sportiva, ma alla memoria dei giovani che lo videro giocare, che lo hanno poi ritrovato allenatore, in una mitologia che, come nello sport agonistico è sempre accaduto, diventa letteratura. Facchetti resterà nella memoria per le emozioni poetiche che ha acceso nel cuore di tanti sportivi".
CENTO: "CON LA SUA ONESTA' HA SAPUTO TENERE L'INTER FUORI DALLO SCANDALO" ROMA (ANSA) - "Ci lascia un grande uomo e un grande calciatore, il presidente che con la sua onestà sportiva e intellettuale, ha saputo tenere l'Inter al di fuori dello scandalo di calciopoli. Un grave lutto per tutto il mondo dello sport". È l'attestazione di "profonda stima" per Giacinto Facchetti che viene dal sottosegretario all'Economia e presidente del Roma club Montecitorio, Paolo Cento.
LIGABUE: "SE NE È ANDATO UN GIGANTE" ROMA (ANSA) - "Un gigante": così Luciano Ligabue, il cantautore di fede interista che al calcio ha dedicato la celebre 'Una vita da mediano', ha definito Giacinto Facchetti, scomparso oggi. "Se ne è andato un gigante, davvero il più grande esempio per chiunque faccia parte di quello che chiamano il gioco più bello del mondo", ha detto il rocker di Correggio.
DOMENICI: "HO AVUTO MODO DI AMMIRARLO COME GRANDE CAMPIONE" FIRENZE (ANSA) - "Con Facchetti scompare un personaggio che ha scritto pagine indelebili nella storia del calcio italiano", scrive il il sindaco di Firenze Domenici ai familiari e dirigenti dell' Inter. "Ho avuto modo di ammirare Facchetti come grande campione, sia in nerazzurro che in nazionale, amato dai tifosi interisti e apprezzato dagli avversari per la sua sportività, correttezza e lealtà. Lo scorso Campionato l'ho conosciuto personalmente nell'intervallo della partita Fiorentina-Inter e da quel breve incontro ho avuto la conferma di trovarmi di fronte a una persona per bene che amava il calcio e che ancora tanto avrebbe potuto dare a questo sport. Sono certo che sabato in occasione della prima di Campionato fra Fiorentina e Inter, il pubblico dello stadio Franchi saprà commemorarlo come merita".
DE CORATO: "CAMPIONE VERO NELLA VITA E NELLO SPORT" MILANO (ANSA)- "La morte di Giacinto Facchetti segna un lutto doloroso nel mondo del calcio italiano privandolo non solo di un grande campione ma soprattutto di un vero gentiluomo". Così il vice sindaco di Milano Riccardo De Corato ha ricordato il presidente dell'Inter. "Giacinto Facchetti infatti ha saputo rappresentare nel mondo del calcio un esempio di correttezza e trasparenza, testimoniando sempre dello sport il lato più vero e più leale. Oggi si è spento un uomo che ha saputo entrare nella storia del calcio con le qualità di un grande atleta e l'umanità di un uomo perbene. Un campione dello sport e nella vita che Milano ricorderà sempre".
SANGALLI: "TRISTE PERDITA PER LO SPORT ITALIANO" MILANO (Adnkronos) - ''Una scomparsa che mi addolora profondamente, una tristissima perdita per lo sport italiano, che lascia, proprio in questi momenti, vuoto e rimpianto''. Con queste parole Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio e della Camera di commercio di Milano, si unisce al lutto per la scomparsa di Giacinto Facchetti. ''Ho avuto la fortuna di conoscerlo durante la sua splendida carriera calcistica e anche dopo nei momenti lievi di una 'partitella' insieme ad Imbersago. Giacinto Facchetti e' stato un grande uomo, un grande sportivo. Un esempio per tutti quelli che credono che lo sport sia uno straordinario gioco in cui vincono sempre la lealta' e l'impegno, e cioe' i 'buoni' come Giacinto''.
PENATI: "CAMPIONE NELLO SPORT E NELLA VITA" MILANO (Adnkronos) - ''Mi addolora sapere che Giacinto Facchetti se ne e' andato. In me rimarra' il suo ricordo, il ricordo di un grande campione nello sport e nella vita''. A dirlo e' Filippo Penati, presidente della provincia di Milano, che cosi' commenta la scomparsa dell'ex campione dell'Inter e presidente della stessa societa' dal gennaio di quest'anno. Penati ricorda l'ex campione ''pensando a lui con indosso la maglia nerazzurra o ancora con quella della nazionale ma anche quando, da presidente dell'Inter, ha saputo guidare la squadra alla conquista dello scudetto, di due edizioni della Coppa Italia e due edizioni della Supercoppa''.
MARINI: "LE SUE DOTI MANCHERANNO A TUTTI I TIFOSI ITALIANI" ROMA (ANSA) - "A nome mio personale e dell'Assemblea del Senato, desidero esprimere i sentimenti del più profondo cordoglio per la scomparsa di Giacinto Facchetti, atleta e calciatore straordinario, autentico uomo di sport, capitano della Nazionale, le cui doti di lealtà e generosità, in campo come nella più recente esperienza di dirigente, mancheranno a tutti i tifosi italiani. Con animo solidale". È il messaggio che il presidente del Senato Franco Marini ha inviato alla famiglia di Giacinto Facchetti.
TABACCI: "UOMO ESEMPLARE E GRANDE AMICO" ROMA (ANSA) - "Giacinto Facchetti era un uomo e un atleta esemplare, un modello per tutti e in particolare per le giovani generazioni che hanno bisogno di credere in uno sport pulito. Sul piano personale, poi, è stato un grande amico e lo ricorderò sempre con l'affetto che si prova per le persone care". Così Bruno Tabacci, deputato dell'Udc, ricorda Giacinto Facchetti, al quale lo legavano sentimenti di "grande amicizia". PRESIDENTE CATANZARO: "STRAORDINARIA SERIETA'" CATANZARO (ANSA) - "Giacinto Facchetti porta con sé i ricordi più belli della giovinezza di tutti noi e l'entusiasmo di un'epoca indimenticabile". Così il presidente del Football club Catanzaro, senatore Giancarlo Pittelli, ha espresso il "proprio cordoglio e quello della società che rappresenta e della tifoseria catanzarese" al patron dell'Inter, Massimo Moratti, per la morte di Facchetti."Con il grande terzino scompare la figura di un professionista di straordinaria serietà ed umiltà che incarnava i valori autentici del calcio". BERTINOTTI: "GRANDE CAMPIONE, UOMO SERIO E LEALE" ROMA (ANSA) - "Con la scomparsa di Facchetti gli italiani perdono una figura esemplare non soltanto per le sue qualità di sportivo e di grande campione ma anche per le sue doti di serietà, umanità e lealtà che hanno caratterizzato il suo impegno nel mondo del calcio prima da protagonista in campo e poi da dirigente. Esprimo alla sua famiglia, a nome mio personale e della Camera i sentimenti del più profondo e intenso cordoglio". È il messaggio del presidente della Camera Fausto Bertinotti alla famiglia del presidente dell'Inter scomparso oggi. LA PALLACANESTRO OLIMPIA AJ MILANO: "UN SIMBOLO DELLO SPORT" MILANO - "Quello di oggi è un giorno triste per tutto lo sport italiano in generale e per quello milanese in particolare. Oggi si è infatti spento, dopo una lunga malattia, uno dei simboli veri dello sport di Milano, a prescindere da colori difesi per una vita intera. Oggi si è spento Giacinto Facchetti, storico terzino sinistro della grande Inter degli anni '60 e ora Presidente della società nerazzurra. È per questo motivo che anche la Pallacanestro Olimpia Milano, il suo staff tutto e tutti i suoi tifosi vogliono unirsi al dolore dell'Inter e della famiglia Facchetti per la perdita di un grande uomo di sport che lascerà per sempre un ricordo speciale in tutti quelli che hanno potuto ammirarne le gesta, la sensibilità e la lealtà dentro e fuori dai prati verdi degli stadi. Ciao Giacinto". HCJ MILANO (VIPERS): "È SCOMPARSO UN GRANDE UOMO" MILANO - "Milano piange un grande uomo: Giacinto Facchetti Atleti, Staff, Dirigenza e Presidenza dell'HCJ Milano sono vicini alla FC Internazionale per la scomparsa del Presidente Giacinto Facchetti".
RENZO CASALI, fondatore e direttore Comuna Baires di Milano, a Inter.it: "Carissimo Giacinto: l’ultima volta che ci siamo incontrati è stato da noi, nel teatro della Comuna Baires. L’occasione ci era stata donata dalla presentazione di un libro sulla tua vita. Era appena il 6 marzo scorso, un tiepido lunedì che anticipava la primavera; e fu una serata intensa, dove abbiamo parlato dell’Inter, dei figli, delle rinnovate speranze per un mondo migliore e più giusto. Io, attanagliato dalla timidezza, per introdurre la serata decisi di leggere pari pari la nota di copertina, perché quelle mi sembrarono parole più belle e più giuste di quelle che avrei potuto scrivere. Oggi le ripropongo: “Il libro si ispira all'immagine più immediata che Facchetti ha dato di sé in Italia e in tutto il mondo: quella del cavaliere senza macchia e senza paura. Più Parsifal che Lancillotto. Difensore di quasi masochistica correttezza (una sola espulsione in quasi vent'anni di carriera), attaccante aggiunto che combinava la potenza squassante di Riva con l'apollinea falcata di Beckenbauer. La fedeltà a una sola maglia, e quale! L'inter è una fede per ultimi romantici: "gente che vive di ricordi e di sogni", dileggiano da sponde di altri colori. E non sanno di fare un complimento. Perché nell'andazzo pallonaro sempre più insensibile a guizzi di poesia, l'Inter resta un'isola di fascinoso richiamo. L'inter del presidente, ex capitano, Facchetti, e del patron Massimo Moratti, ribattezzato Massimo Del Sogno contro la troppo facile ironia mediatica. Quasi d'inerzia il libro si fa quindi viaggio intorno a un atleta e a un uomo fuori moda: il capitano 'parco', il 'galant homme'. Un viaggio alla ricerca di personaggi e di vite in antitesi e in antidoto a certi eccessi di troppe modernità. Viaggio di perdute periferie, tra gli umori e i sapori antichi di una terra che ha così prepotentemente ispirato Ermanno Olmi, trevigliese come Giacinto Facchetti. E a poco a poco, intorno all'isola del 'galant homme', si forma un variegato frizzante arcipelago di 'humanitas', che niente predica, niente presume. Solo reclama il proprio diritto alla vita”. Il 6 giugno scorso, invece, Gianfelice, tuo figlio, presentava da noi il suo “Bundesliga ‘44”; ma tu non c’eri, stavi giocando un’altra partita, la più crudele, quella che non finisce mai a reti inviolate. In quei giorni convulsi arrivò lo scudetto, e dal tuo campo di battaglia ci inviasti un messaggio “speriamo sia il primo di una lunga serie”. Ecco un ennesimo esempio della tua forza, del tuo vivere positivo, solidale e progettuale. Il tuo amore per i figli, per l'Inter, la tua passione per la vita, la tua lealtà, e trasparenza, ce li porteremo dentro per sempre. Non è una promessa, caro Giacinto, è una lezione che ci hai regalato. E noi tutti, interisti e non, ti ringraziamo. Di cuore. Hasta la victoria. Siempre".
GIOELE DIX: "DA OGGI NIENTE SARA' PIU' COME PRIMA" MILANO - "Mi telefona la mia mamma. "Hanno detto alla radio che è morto Facchetti, ma possibile?" "Sì, mamma, purtroppo era molto malato e qualcuno vicino a lui, con grande delicatezza, me ne aveva parlato qualche tempo fa..." "Il tuo Giacinto...". Già, la mia mamma lo sa meglio di chiunque altro, da bambino l'unico eroe che contasse per me era Facchetti. Mi ha raccontato tante volte di quella mattina in cui mi svegliai e le dissi serio: "Quando da grande avrò un figlio, lo chiamerò Giacinto...". Che emozione la sera in cui, tanti anni dopo, da grande, lo conobbi e gli strinsi la mano in quella trattoria a Selvino. Poi altri incontri, sempre affettuosi, allo stadio, a casa Moratti, a teatro. Si parlava di Inter, di passioni, di figli che fanno gli attori. E io - lo confesso - sempre un po' intimorito, riverente, quasi bloccato dall'ammirazione per quel fantastico uomo, dolce e imponente. Da oggi, niente sarà più come prima, per me. Ciao mio Giacinto".
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